L’acqua che bevi sa di cloro? Ti risulta pesante e poco digeribile? Aprendo il rubinetto si sente odore di muffa? Hai ragione, perché nell’acqua possono essere presenti molte sostanze, alcune di origine naturale altre no, che possono alterarne i caratteri organolettici.
Un tuo amico che abita in un altro quartiere della città dice invece di bere tranquillamente l’acqua del rubinetto, perché non ci sente nessun sapore strano. Ha ragione anche lui, perché la qualità dell’acqua distribuita dagli acquedotti può differire anche nell’ambito di una stessa città, quando vengono utilizzate più fonti di approvvigionamento.
Il sapore dell’acqua
Tra le sostanze indesiderate di origine naturale ci sono gli ioni disciolti, alcuni dei quali, se presenti in concentrazioni elevate, possono impartire all’acqua un particolare retrogusto, un vero e proprio sapore. Al calcio per esempio è associato un sapore dolciastro, al magnesio e ai solfati amaro e ai cloruri salato.
Una durezza eccessiva inoltre, può far risultare l’acqua pesante e poco digeribile, oltre ovviamente a creare un’infinità di problemi al sistema di distribuzione e ai vostri elettrodomestici. Il rilascio nel tratto domestico di piccole quantità di elementi quali rame, zinco, piombo e nichel possono infine impartire all’acqua un sapore metallico e in alcuni casi anche alterarne la colorazione.
Ci sono poi altre sostanze che possono modificare il sapore e il gusto dell’acqua.
Prendiamo per esempio la “geosmina”: si tratta di un composto che deriva principalmente dall’attività di cianobatteri (alghe blu-verdi) e attinomiceti. Ecco perché, nei casi di approvvigionamento da acque superficiali, è possibile rilevare questa sostanza nei nostri rubinetti di casa, in particolar modo quando le condizioni ambientali favoriscono la proliferazione di questi microrganismi. La particolarità di questa sostanza è quelle di conferire un forte sentore di terra e muffa anche a concentrazioni di una parte su mille miliardi (ng/L)
Le sostanze chimiche che alterano il gusto dell'acqua
Tra le sostanze chimiche utilizzate per il trattamento dell’acqua, il cloro è sicuramente quella più riconoscibile. Presente in quasi tutti i rubinetti italiani, la clorocopertura si rende necessaria per il mantenimento della sicurezza microbiologica sino all’utilizzo. Controindicazione inevitabile: impartire all’acqua un sapore e un odore poco gradevole. Non solo. Il cloro ha la capacità di reagire con l’ammoniaca e con la materia organica presente nell’acqua per generare sottoprodotti, tra i quali le clorammine che, oltre a essere tossiche, presentano un odore pungente, caratteristico delle piscine. Anche i fenoli si combinano con il cloro per generare i clorofenoli, sostanze dal caratteristico sapore di medicinale, percepibili anche in concentrazioni di una parte per miliardo (microg/L).
Tra i vari inquinanti di origine antropica che possono trovarsi nelle acque destinate all’uso potabile, c’è l’MTBE (Metil Terziario Butil Etere). Antidetonante utilizzato nelle benzine, altamente solubile e persistente in acqua, ha la capacità di alterarne il gusto anche se presente in concentrazioni infinitesimali di una parte su mille miliardi (ng/L).
Qualsiasi sostanza indesiderabile presente nell’acqua può essere però eliminata. Nella colonna di destra della tabella sono riportate le tecnologie più efficaci per la rimozione dei principali elementi responsabili dell’alterazione del gusto dell’acqua e alcune delle possibili soluzioni offerte da Culligan.
Culligan, azienda leader nel settore del trattamento delle acque, mette a disposizione una gamma completa di depuratori con cui è sempre possibile ottenere acqua pura e leggera dal proprio rubinetto, priva di gusti e di sostanze indesiderabili, ideale da bere e per cucinare.