Nuovi contaminanti emergenti nell’acqua

25 Febbraio 2020
Nuovi contaminanti emergenti nell'acqua
La legislazione che regolamenta la qualità delle acque destinate al consumo umano (inclusi i contaminanti emergenti nell'acqua) è uno scenario in continua evoluzione, un quadro normativo che si aggiorna in funzione: • delle conoscenze scientifiche, attraverso cui è possibile stabilire l’impatto che hanno sulla salute umana i vari elementi presenti nell’acqua potabile; • delle tecnologie di indagine, strumentazioni sempre più sofisticate che consentono di individuare nell’acqua le sostanze presenti in concentrazioni sempre più piccole; • dei processi di trattamento dell’acqua negli impianti di potabilizzazione.

La nuova direttiva europea sulle acque destinate al consumo umano

Le conoscenze scientifiche stabiliscono la valenza sanitaria di una sostanza, mentre le moderne strumentazioni di laboratorio consentono di individuare la presenza di inquinanti impercettibili alle apparecchiature del passato. La presenza di particolari attività industriali motiva la ricerca di specifici contaminanti in determinati territori e l’utilizzo di reagenti chimici in ambito acquedottistico può causare il rilascio nell’acqua di sottoprodotti indesiderati, che vanno monitorati e contenuti entro i limiti di legge. Le motivazioni che portano alla valutazione di nuovi parametri nel giudizio di qualità di un’acqua potabile sono quindi molteplici. Nel febbraio 2018 è stata presentata la bozza avanzata della nuova direttiva europea, che apporta sostanziali modifiche alla direttiva 98/83/CE attualmente in vigore. Il documento è stato rivisto dagli stati membri ed è stato raggiunto a Febbraio 2020, dal Parlamento europeo e dal Consiglio, un accordo che ha portato alla versione definitiva del testo.

I nuovi inquinanti nelle acque

Tra i cambiamenti più importanti previsti dalla nascente direttiva c’è l’introduzione di nuovi parametri riguardanti inquinanti emergenti presenti nelle acque: cloriti e clorati, PFAS, interferenti endocrini (BPA-bisfenolo A), acidi aloacetici, microcistine, uranio e legionella. Il clorito ed il clorato sono sottoprodotti tossici derivanti dalla disinfezione con biossido di cloro, si tratta quindi di sostanze sempre presenti quando viene usato questo reagente per il trattamento di ossidazione/disinfezione dell’acqua del rubinetto. I PFAS sono sostanze perfluoroalchiliche ampiamente utilizzate a livello industriale per la produzione di numerosi prodotti, tra i quali i tessuti in Gore Tex e la teflonatura delle pentole antiaderenti. A causa della loro elevata persistenza ambientale si possono trovare anche in zone remote rispetto ai siti di lavorazione, come nel caso del Veneto, dove la presenza di queste sostanze è diffusa nelle acque sotterranee. Gli interferenti endocrini rappresentano una famiglia estremamente vasta di sostanze, assai diffuse nelle acque seppur in concentrazioni modestissime, che possono avere effetti negativi sulla salute umana a causa della loro capacità di interagire con il sistema endocrino, alterando le normali funzioni ormonali. Le conseguenze possono causare tumori, difetti (teratogeni) alla nascita, alterate capacità riproduttive e altri disturbi dello sviluppo in relazione all'apparato bersagliato dai singoli interferenti. Recentemente (2015) The Endocrine Society ha pubblicato una dichiarazione sugli interferenti endocrini citando specificamente l'obesità, il diabete, la riproduzione femminile e maschile, tumori ormono-sensibili nelle donne, il cancro alla prostata nei maschi, patologie tiroidee e dello sviluppo neurologico e neuroendocrino come bersagli biologici dell'essere esposti agli interferenti endocrini. Gli acidi aloacetici sono sottoprodotti della disinfezione che si generano dall’interazione del sodio ipoclorito con la materia organica naturalmente presente nell’acqua (ad esempio alghe), si tratta di sostanze molto diffuse nell’acqua potabile visto l’ampio utilizzo di questo reagente in ambito acquedottistici. Le alghe, che si trovano comunemente nelle acque superficiali, possono svilupparsi esponenzialmente in condizioni ambientali favorevoli (temperatura, pH, presenza di nutrimenti) e produrre microcistine, che tra le cianotossine sono le più diffuse e in grado di causare disturbi gastrointestinali. L’uranio è un elemento radioattivo, il cui pericolo nei confronti della salute umana non è dovuto alla radioattività emessa, troppo modesta nelle concentrazioni con cui l’elemento può trovarsi nell’acqua, bensì alla sua tossicità. Alla specie microbica legionella appartiene una vasta famiglia di batteri, tra i quali il più pericoloso è il ceppo pneumophila. Normalmente presente negli ambienti acquatici, il batterio può essere veicolato attraverso le condotte cittadine degli impianti idrici, negli edifici, nei serbatoi, nelle fontane e nelle piscine, tutti ambienti che possono favorire la proliferazione del microrganismo, soprattutto in condizioni caldo-umide, creando un potenziale rischio per la salute umana a causa delle complicazioni a livello respiratorio che può generare per inalazione. In Europa l’incidenza è stimata in 11,4 casi ogni milione di abitanti, ovvero 6000 casi/anno, con un tasso di mortalità del 10% (Utilitaria, 2017). La nuova direttiva ne prevede il controllo per il contenimento del rischio nei sistemi di distribuzione domestici.

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Tabella gli inquinanti emergenti nelle acque previsti dalla nuova direttiva europea

[table id=10 /] La tabella mostra come gli inquinanti emergenti previsti dalla nuova direttiva, indipendentemente che abbiano un’origine naturale o di sintesi, possono avere effetti negativi sulla salute umana. Fortunatamente, per ognuna di queste sostanze, esiste una tecnologia efficace. Il rispetto delle nuove disposizioni di legge richiederà un rinnovato coinvolgimento dei gestori del servizio idrico, dei laboratori d’analisi e delle aziende produttrici di impianti per il trattamento dell’acqua, queste ultime con un ruolo determinante nella fornitura di soluzioni impiantistiche adeguate. Esistono quindi diversi tipi di contaminanti, alcuni dei quali ancora non regolamentati per legge, per i quali può essere opportuno, in alcuni casi, già intervenire. L’acqua del rubinetto è controllata e sicura per i parametri previsti dalla Legge e può essere ulteriormente migliorata con idonei sistemi di trattamento al punto d’uso, per eliminare retrogusti sgradevoli e quelle impurità che si possono trovare, ad esempio, nell’ultimo tratto del sistema di distribuzione o per i quali la Legge ancora non fornisce chiare indicazioni. E’ come dotarsi di un’assicurazione ulteriore sulla qualità dell’acqua che usiamo in casa. [ratingwidget] Scopri come migliorare l'acqua di casa tua >>

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