Ma davvero la preferiamo in plastica?
Gli italiani sono i primi consumatori di acqua in plastica in Europa e secondi nel mondo, dopo il Messico. È stimato che il 52% degli italiani consumi regolarmente acqua in bottiglia, bevendo fino a 208 litri all’anno.1 In realtà, l'acqua del rubinetto in Italia è tra le migliori d'Europa!
In pratica siamo disposti a spendere di più per acqua confezionata in bottiglie di PET, materiale prodotto con grandi quantità di acqua e petrolio, che causa spreco d’acqua e inquinamento già in fase di produzione, emissioni nocive per il trasporto su ruota e tonnellate di rifiuti plastici da smaltire.
Risparmio idrico ed economia circolare
Mentre l’Europa cerca soluzioni per ridurre il proprio impatto, in Italia ci si ostina ad acquistare l’acqua in bottigliette: 8,4 miliardi ogni anno, secondo l’Istat, che si trasformano in rifiuti mai completamente biodegradabili.
Un esempio positivo, invece, arriva dalla vicina Spagna, che ha recentemente varato una legge che impone, a ristoranti e strutture ricettive, di offrire agli ospiti acqua del rubinetto, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e i rifiuti del 13% entro il 2025, e del 15% entro il 2030, tenendo come benchmark di misurazione la quantità di rifiuti prodotti nel 2010.
La legge – in vigore dal primo gennaio 2023 – si inserisce in quelle azioni che diversi paesi, come Gran Bretagna, Portogallo, Francia e Lussemburgo, stanno mettendo in atto per ridurre gli sprechi e andare verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare, a cominciare da cose apparentemente piccole e semplici, ma che incidono nel quotidiano, come avere acqua a km 0 nel Menù di bar e ristoranti!
Perché l’Italia resta indietro sul fronte della sostenibilità e del risparmio?
Difficile rispondere. Sicuramente ciascuno può fare la sua parte per ridurre sprechi e inquinamento, soprattutto considerando il fatto che in Italia abbiamo acque eccellenti.
Italia: acqua del rubinetto tra le più buone d'Europa
Un’indagine presentata al Festival dell’Acqua organizzato da Utilitalia (Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), in collaborazione con SMA, riporta dati molto interessanti. Su un campione di italiani intervistati, solo il 47% dichiara di bere acqua di rete, contro la maggioranza che continua a consumare acqua in bottiglia.
L’acqua imbottigliata viene giudicata come “più qualificata”, “affidabile”, eppure solo il 14% degli intervistati si informa realmente sulla qualità dell’acqua o sulle analisi dell’acqua del rubinetto del proprio Comune, che possono essere verificate facilmente.
Sembra quindi che in Italia non ci si fidi dell’acqua del rubinetto, anche se è sottoposta a controlli più stringenti rispetto alle acque minerali confezionate.
Il cammino virtuoso dell’acqua, infatti, è gestito e controllato sapientemente: l’acqua viene prelevata dalle sorgenti e trattata subito per essere resa potabile. Attraversa la rete di acquedotti pubblici e arriva nelle nostre case solo dopo aver superato moltissimi controlli e verifiche, effettuati a rigore di legge per assicurare un’acqua potabile, buona e sicura, sempre disponibile.
La cosiddetta Acqua del Sindaco può raggiungere un ulteriore livello di qualità, bontà e sicurezza con l’installazione di un depuratore d’acqua domestico.
I controlli effettuati sulla rete idrica, infatti, garantiscono la salubrità dell’acqua per tutto il percorso fino all’ultimo miglio, ovvero l’ultimo tratto di strada che l’acqua percorre per raggiungere il rubinetto di casa.
Spesso, a causa di tubature vecchie e obsolete, può assumere odori o sapori cattivi, torbidità, raccogliere calcare o sedimenti, che possono essere eliminati con l’installazione di depuratori domestici che assicurano un’acqua eccellente, buona da bere e per cucinare.
Corretta gestione dell'acqua contro i cambiamenti climatici e la siccità
La gestione dell’acqua è centrale non solo per combattere l’inquinamento, ma anche per dare un reale contributo al risparmio idrico.
Un report del WWF sottolinea come siano elevatissime le risorse sprecate ogni anno: 42 litri d’acqua dispersi per ogni 100 litri immessi nella rete pubblica.
Gli italiani, inoltre, sembrano i meno attenti al risparmio idrico: ogni famiglia consuma in media dai 120 ai 150 metri cubi all’anno, con una media giornaliera di circa 220 litri d’acqua a testa.
Eppure ciascuno di noi – sia persone fisiche che imprese – può dare il proprio contributo, scegliendo acqua a km zero e adottando buone pratiche quotidiane, come ad esempio:
- raccogliere l’acqua corrente e riciclarla per altri utilizzi: con l'acqua utilizzata per lavare verdure e alimenti si possono, ad esempio, innaffiare le piante di casa
- preferire la doccia alla vasca: durante il bagno si consuma quattro volte tanto rispetto alla doccia
- chiudere il rubinetto quando non lo si utilizza: nella detersione o quando ci si lava i denti
- acquistare frangigetto per i rubinetti ed elettrodomestici di classe A+: ideati per ridurre gli sprechi domestici
- installare un depuratore di acqua per la casa: un'azione semplice che permette di bere acqua affinata nel gusto, più sicura e priva di sostanze indesiderate o potenzialmente nocive, evitando così l’acquisto di bottiglie in plastica.
Vuoi dare il tuo contributo al risparmio idrico e alla lotta all’inquinamento da plastica?
Bevi a km 0 con i depuratori d’acqua Culligan per la casa!
1 –Da un’indagine presentata al Festival dell’Acqua organizzato da Utilitalia – Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche – in collaborazione con SMA